
Il mondo della compravendita immobiliare è cambiato. Si è evoluto a tal punto che, per certi versi, si è involuto. Certe dinamiche si sono letteralmente stravolte e dove prima dominava la legge della domanda dell’offerta determinando valori di mercato pressoché veritieri e stabili, oggi anche questo semplice principio fatica a ritrovarsi. Non perché certi presupposti di trattativa o valori non siano validi come principio ma perché è talmente alta l’offerta e talmente poca e poco sostanziosa la richiesta che la distanza tra le parti è diventata incolmabile. La distanza teorica tra domanda ed offerta non è più colmabile economicamente parlando… non c’è il denaro contante o finanziario che riesca a colmare esigenze del venditore e le possibilità del compratore. Pertanto è inutile stare ore ed ore a parlare che il mio immobile vale tanto per questo e per quel motivo. Ed è altrettanto inutile stare a disquisire che il prezzo richiesto non vale sempre per questo o quel motivo.
Inoltre, problema di tutti i venditori e di tutti gli acquirenti è la permalosità o per meglio dire presunzione di avercelo più grande e vigoroso dell’altro… per usare una similitudine che renda l’idea. Ormai di questi tempi, purtroppo, lo sport nazionale ed in qualsiasi campo è la corsa a sembrare o a voler esser meglio in qualsiasi cosa. Nel settore immobiliare poi sono tutti esperti e fenomeni, professionisti in primis. Ecco, se anche questa rincorsa competitiva al voler vendere alla grande ed al voler comprare con il massimo vantaggio ha contribuito allo sviluppo (o crescita smisurata) del settore, oggi se ne pagano le conseguenze. Non solo, oggi non ha più senso avere questo atteggiamento. Non paga più e non giova a nessuno cavalcare una logica inutile di sfida per entrambe le parti. La tensione è già molta, occorre affrontare le trattative con animo sereno e senza atteggiamenti di scontro. Anche perché se si torna un attimo con i piedi per terra e se ognuno ricordasse il significato della parola umiltà scoprirebbe che vendere o comprare al prezzo che possiamo permetterci è ciò che ci soddisfa veramente. Soddisfare i nostri bisogni infatti è il vero affare. (Alcuni pensano continuamente a fregare il prossimo… ma questo è politica ed io non mi occupo di politica). Punto. Ecco, quando esisteva il baratto, la gente era umile, comprava e vendeva per quello che aveva. Se avevi una mela e la barattavi con un cavolo ed eri soddisfatto non stavi certo a sindacare se chi ti aveva venduto il cavolo aveva fatto un affare migliore del tuo. Ti ritenevi soddisfatto di aver ottenuto qualcosa con ciò di cui disponevi.
Il mercato si è quindi involuto. Ma chi sene frega di chi è la colpa!. Bisogna rendersi conto che le dinamiche sono cambiate ed anche noi dobbiamo cambiare. L’approccio alla vendita ed all’acquisto dove cambiare. Le persone intelligenti sanno capire che la sfida non è essere competitivi verso gli altri ma realizzare i propri desideri con ciò che si ha per soddisfare i propri bisogni e quelli della propria famiglia. Chi se ne frega se la casa l’ho pagata tanto o poco se vedo i miei figli correre sereni su un prato? Il venditore intelligente quindi saprà valutare con piacere tutte le offerte cercando di capire se queste potranno aiutarlo, a prescindere dal prezzo. Anche il compratore dovrà, preventivamente, valutare ciò di cui dispone per poter barattare quanto possiede con ciò che lo può soddisfare. Non è difficile, non è una sfida. E’ una modalità serena e propositiva per approcciare ad una trattativa importante come l’acquisto della casa. La casa rappresenta tanti valori importanti per ciascuno di noi, questo bisognerebbe ricordarlo. Sempre.
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