Nell'ultimo anno e mezzo il mutuo a tasso variabile è stato senza dubbio il re del mercato del credito. con l'indice euribor ai minimi la rata del mutuo , normalmente calcolata sull'indice a tre mesi, si è fatta conveniente come non mai. ma secondo alcuni analisti è tempo di considerare anche il tasso fisso, che non è stato mai così conveniente. oppure il misto, per ogni evenienza. ma ogni mutuo ha dei pro e dei contro mutui a tasso variabile l'interesse di un mutuo a tasso variabile si compone di un indice di riferimento (l'euribor, solitamente; l'indice bce, più raramente), + un differenziale, detto spread. lo spread è applicato dagli istituti di credito e corrisponde al guadagno della banca. si mantiene fisso fino alla fine, a meno che non venga rinegoziato. l'indice di riferimento cambia invece a seconda del contratto. si può aggiornare ongi mese, tre mesi, ogni sei oppure ogni anno (più raro) il cliente deve cercare di ottenere un buon diff...