Settore Immobiliare - Considerazioni varie sulla crisi
In questo momento di mercato e di crisi generale o generalizzata, ognuno cerca tirare un po’ l’acqua al proprio mulino snocciolando percentuali varie. Sia in termini di variazioni di prezzi, di vendite, di richieste e quant’altro faccia al caso proprio. I costruttori dicono che non c’è bolla immobiliare (ANCE)…, le banche che diminuisce la richiesta di credito per colpa della precarietà del lavoro… (mica perché loro non lo concedono, il credito), le associazioni varie che i prezzi sono troppo alti e così via. Poiché le percentuali sono sempre legate a valori di riferimento e presi a proprio comodo è difficile fare delle considerazioni oggettive. L’ultima che, ad esempio, ho letto è stata che l’erogazione dei mutui è diminuita del 47% sul primo trimetre 2011… quindi uno pensa ad un netto calo ma non così drammatico. Peccato che nel 2011 c’era stato un calo simile, così come il 2010 ed il 2009…. Quindi se ci pensate vuol dire che i mutui erogati sono stati molto pochi.
La verità è che il mercato immobiliare risente come ogni mercato delle leggi della domanda e dell’offerta. La banalissima legge per cui maggiore è la richiesta e maggiore sarà il prezzo richiesto, minore sarà la richiesta minore sarà il prezzo richiesto per il bene offerto. Purtroppo questa è legge a cui bisogna sottostare. Se il potenziale cliente compratore non ha grandi risorse economiche personali e gli istituti di credito non lo sostengono economicamente la sua capacità di acquisto cadrà drasticamente. Il venditore che capisce tale fenomeno allineerà la sua richiesta per avvicinarla alle disponibilità del compratore. Viceversa non ci sarà possibilità di accordo e quindi di vendita.
Tutto il resto sono solo chiacchiere da bar.
Perfettamente d'accordo. Se il compratore non ha sufficienti risorse per comprare l'unica possibilità di incontro è rivedere il prezzo. Non si tratta di svendere ma vendere al prezzo che offre il mercato.
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