Liberalizzazioni, cambiamento vero o ennesima presa in giro?
In questi giorni il dibattito politico e non solo, verte sulle nuove liberalizzazioni... che porterebbero dei vantaggi cospicui per il cittadino. Ho letto i dati calcolati da più esperti che spiegano come attraverso la maggiore concorrenza i prezzi dovrebbero abbassarsi portando così nelle tasche di tutti noi un buon risparmio. Sarà pure così ma io non sono d'accordo. O meglio, il risparmio resta puramente teorico. Tanto per fare un esempio con l'abbassamento delle tariffe degli avvocati.... ma nel momento in cui io debba far ricorso al loro servizio. In caso contrario cosa risparmio? E cosa dire di nuovi 500 notai all'anno? Capperi su 60.000.000 di italiani porterà un ventata di competitività nel settore. La barzelletta più eclatante invece è quella relativa alle banche. Dovranno indicare due polizze assicurative, così le compagnie si scanneranno sui prezzi ed il contribuente godrà di un bello sconto! Accipicchia che vantaggio. Scommetto che non ci sarà alcuna compagnia assicurativa che vorrà fare un convenzione con la banca, preferendo così avere la possibilità di fare l'offerta migliore al cliente. E poi quanto potrà risparmiare il cliente sulla polizza assicurativa. Il premio annuo di una polizza vita che garantisce il mutuo di ca. € 200.000 di un soggetto di ca. 35/40 anni costa ca. € 2.000 o giù di lì.... con la spietata concorrenza voglio essere ottimista e quindi il premio calerà del 30%... bene il cittadino ci guadagna un bel 600 euro. Bravi, ottimo lavoro. Tutti: esponenti politici, sindacati, giornalisti, associazioni a plaudire e giudicare queste manovre.... ma mi chiedo.... come mai nessuno si chiede o si indigna del fatto che mentre prima della crisi le banche TUTTE applicavano uno spread ai mutui pari all'1,20 - 1,50% ed ora lo spread minimo si aggira intorno al 3/4%? Nessuno riesce a fare questo conto:- € 200.000 di mutuo in 20 anni con spread 1,5% (euribor 1,5%) rata Euro 1.109,20 ed interessi da restituire alla banca € 66.206
- € 200.000 di mutuo in 20 anni con spread 3% nella migliore delle ipotesi (euribor 1,5%) rata Euro 1.211 ed interessi da restituire € 90.870.....
L'euribor non aumenta ma le banche aumentano lo spread in un momento in cui bisognerebbe sostenere l'accesso al credito. In questo modo le banche di fatto, concedono meno soldi ma guadagnano sempre di più. Nessuno dice niente, anzi no, a loro viene imposto di offrire al cliente la possibilità di scegliere la polizza più conveniente!
Insomma:
- il costo del denaro non aumenta
- le banche aumentano il loro margine di guadagno
- il contribuente ha una maggiore rata da pagare
- però risparmia sulla polizza.....
- sempre che la banca gli conceda il mutuo...
Mi sembra che qualcosa non torni. Forse la mia ignoranza non mi permette di capire...
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