Diminuisce la richiesta di mutuo o la concessione degli istituti?
Gli spread delle banche arrivati alle stelle hanno reso sempre più rigidi i criteri per la concessione dei mutui e fatto calare la domanda da parte delle familie e delle imprese. Diciamo pure che lo scoramento è tale che solo l'idea di andare in banca è deprimente. Per chi ha bisogno di un prestito si apre sempre di più il baratro del cosiddetto credit crunch, ossia il blocco della liquidità da parte delle banche.
Ad essere diminuiti (del 48%) sono soprattutto i mutui non garantiti da ipoteca immobiliare, mentre i cosiddetti mutui ipotecari- ovvero i mutui che prevedono la casa come garanzia- hanno subito un'inflessione del 19,6%.
In numero assoluto, nel quarto trimestre del 2011 sono stati stipulati 144.709 mutui, di cui il 69,1% con costituzione di ipoteca immobiliare e il 30,9% senza costituzione di ipoteca.
Analizzando i dati relativi all'intero anno, si vede che il numero dei mutui stipulati nel 2011 è diminuita del 14,3% rispetto al 2010. Di questi 8,4% per i mutui garantiti da ipoteca immobiliare, e il 22,9% per quelli senza ipoteca.
Insomma, purtroppo, l'istat dice che diminuisce la richiesta... io sostengo, invece, che di fatto l'accesso al credito è impedito in tutte le sue forme ed a tutti i livelli. Purtroppo in un momento in cui le famiglie e le aziende hanno oggettivamente bisogno di sostegno finanziario. Non certo per andare a far vacanza ma per sostenere la crescita dei propri figli o per aumentare la produzione aziendale, per acquistare nuovi macchinari, per fare investimenti che assicurino posti di lavoro sempre più traballanti.

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